Come si intuiva negli ultimi tempi, la start-up produttrice di veicoli elettrici Fisker si è trovata in difficoltà e ora ha dichiarato fallimento. Non è bastato, quindi, abbassare i prezzi di listino, anche di parecchio.
Le perdite ingenti che si sono susseguite negli ultimi tempi, a seguito del lancio del SUV Ocean negli Stati Uniti e in Europa, hanno spinto l’azienda produttrice di auto elettriche Fisker a presentare istanza di fallimento con passività stimate tra i 100 milioni e i 500 milioni di dollari. Stando a quanto si legge, la stima dei beni della società oscillerebbe tra i 500 milioni e il miliardo di dollari. Ora bisognerà definire prossime mosse, ai sensi del Chapter 11 statunitense.
Bisognerà quindi capire cosa accadrà all’azienda e se, nel prossimo futuro, qualcuno deciderà di investire sul progetto oppure se il marchio Fisker sarà destinato a non proseguire la sua avventura nel settore automotive. A questo proposito, ricordiamo che qualche mese fa era nell’aria una trattativa con una grande casa automobilistica, poi fallita. La scelta di ricorrere al Chapter 11, come riporta anche Gazzetta.it, non equivale direttamente ad una bancarotta. Resta, quindi, ancora aperto il capitolo nella speranza di trovare un partner dopo aver ristrutturato il debito.
Nell’attesa, Fisker avrebbe deciso di limitare le operazioni al minimo, pagare gli stipendi e garantire l’assistenza alla clientela. La produzione della Ocean era già stata interrotta mentre la forza lavoro è stata ridotta del 15%. Sono state, al momento della stesura dell’articolo, prodotte più di 10.000 unità ma consegnate solo 4.700 auto.