Come vi avevamo già riportato qualche tempo fa, si sta sperimentando la cosiddetta ricarica wireless nelle auto elettriche: ecco tutto ciò che sappiamo al momento su questa tecnologia che, potenzialmente, potrebbe semplificare di molto la ricarica delle batterie dei veicoli elettrici come auto, camion, autobus, furgoni e via discorrendo.
Indice
Cos’è la ricarica wireless e come funziona
La ricarica wireless abbiamo imparato a conoscerla principalmente grazie agli smartphone. Per permettere all’energia di rifornire la batteria, si posiziona solitamente il cellulare sull’apposita basetta di ricarica la quale, tramite induzione elettromagnetica, permette l’effettivo trasferimento dell’energia utile a ricaricare il modulo batteria del cellulare. Il tutto, ovviamente, senza richiedere un collegamento fisico tra la fonte energetica e la batteria, quindi senza cavi (da qui wireless = senza fili) se non quello che va dalla presa alla basetta di ricarica.
Ricarica wireless auto: un progetto possibile?
La ricarica wireless per auto dovrebbe, a grandi linee, seguire lo stesso principio: ovvero, tramite tecnologie senza fili si potrà ricaricare l’auto attraverso apposite basette/strutture oppure in determinate zone con asfalti particolari e persino in mobilità, su tratti di strada appositamente progettati.
Certo, alcuni potrebbero ritenere questa tecnologia poco applicabile a livello capillare, considerando le potenziali grandi difficoltà nello sviluppo e nella distribuzione di tali soluzioni, tanto più se per farlo è necessario smuovere l’asfalto delle città, ma conosciamo bene le moderne sfide dello sviluppo tecnologico: operazioni che ci sembrano difficili e inapplicabili in un determinato momento storico, spesso, dopo qualche anno, diventano uno standard di riferimento.
E nell’ottica della sperimentazione, sono molteplici i tentativi di stabilire un vero e proprio standard di ricarica wireless per auto elettriche e veicoli alimentati a batteria. Dopotutto, sarebbe davvero comodo poter avere tratti di strada in cui ricaricare il veicolo durante l’uso, oppure zone di parcheggio con ricarica wireless e senza colonnine, così come potrebbe essere un fattore piacevolissimo dal punto di vista del design avere un sistema di home charging pulito e incluso nel pavimento del proprio giardino o del proprio box.
Gli esempi di ricarica wireless per veicoli elettrici
Ma prima di sognare così tanto, capiamo cosa si sta facendo effettivamente sotto questo punto di vista nel mondo.
Uno degli esempi è quello in fase di sviluppo citato ad inizio articolo di Toyota ed Electreon per la ricarica in movimento sulle strade predisposte ma, a questo proposito, citiamo anche l’esperimento Arena del Futuro, lungo la A35 Brebemi, in collaborazione con numerosi partner tra i quali Stellantis per la ricarica wireless dinamica delle auto.
Il progetto pilota italiano coordinato da A35 Brebemi e Aleatica, operatore globale di infrastrutture di trasporto con una presenza in Europa e America Latina specializzato in soluzioni di mobilità sostenibili e innovative, è quello allo stadio più avanzato di sperimentazione e vede cooperare realtà che sono punti di riferimento in ciascun settore di competenza quali: ABB, Electreon, IVECO, IVECO BUS, Mapei, Pizzarotti, Politecnico di Milano, Prysmian, Stellantis, TIM, FIAMM Energy Technology, Università Roma Tre, Università di Parma, Vigili del Fuoco e Ministero dell’Interno – Polizia Stradale. Questa tecnologia permette ai veicoli elettrici di ricaricarsi viaggiando su corsie dedicate, grazie ad un innovativo sistema di spire posizionate sotto l’asfalto che trasferiscono direttamente l’energia necessaria ai mezzi (auto, camion, bus). Un sistema di mobilità a “zero emissioni”, che include differenti elementi studiati dalle eccellenze industriali coinvolte per interagire tra loro, quali asfalto, centraline, cavi, veicoli elettrici e connettività 5G.
Fonte: www.brebemi.it
Tra le altre sperimentazioni e innovazioni in questo specifico settore troviamo il sistema di ricarica Volterio, realizzato tra la startup e Continental, che si traduce in un robot di ricarica intelligente, il quale comprende un’unità posta nella parte inferiore del veicolo e un’altra posta sul pavimento del garage.
In buona sostanza, non appena l’auto è parcheggiata, i due componenti si collegano automaticamente tramite un sistema intelligente. Un vantaggio pratico di questo aspetto è che l’auto non deve essere parcheggiata con precisione in quanto il robot può allinearsi correttamente fino a 30 centimetri di margine. Inoltre, rispetto alla classica ricarica ad induzione, la tecnologia di questo sistema è effettivamente fisica per quanto non comprenda cavi da tenere in giro o da maneggiare per il garage: le due unità si collegano fisicamente per garantire maggiore efficienza. L’unità sul pavimento può essere semplicemente piazzata a terra oppure imbullonata per maggiore praticità. L’idea alla base di questa tecnologia parte dapprima come soluzione domestica per poi svilupparsi anche come soluzione di ricarica pubblica. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito di Continental.
Ancora, a Milano troviamo alcuni bus ATM con supporto alle ricariche senza colonnina tramite un comando Wi-Fi ed un pantografo, come riferisce anche ANSA, in grado di ricaricare fino a 200km di autonomia in appena 8 minuti con una potenza di 200kW. In questo specifico caso, l’autobus si ferma sotto una postazione dedicata e vi rimane per il tempo necessario al breve rifornimento.