Il famosissimo marchio Polestar produce auto elettriche di fascia alta con design minimalista, tecnologia all’avanguardia, sicurezza di alto profilo e soluzioni innovative in termini di sostenibilità ambientale e, oggi, possiamo leggere il nuovo report dedicato alle emissioni di tutto il ciclo di vita di Polestar 3, il SUV elettrico ad alte prestazioni del marchio.
Polestar 3 raggiunge un risultato rilevante nell’ambito della riduzione delle emissioni di CO2 lungo tutto il suo ciclo di vita; risultato che mostra come il SUV elettrico sia ancor più sostenibile della compatta Polestar 2. Per fare un rapido confronto, l’impronta di carbonio di Polestar 3 è ridotta a 24,7 tCO2e mentre quella di Polestar 2 è di 26,1 tCO2e. Per raggiungere tali risultati, il marchio ha lavorato al meglio per ottimizzare le emissioni legate all’alluminio e alle batterie.
Difatti, come spiega Polestar nel suo report, la maggior parte delle emissioni di gas serra (GHG) derivano dall’estrazione e dalla lavorazione di vari materiali, nello specifico di elementi quali alluminio, acciaio e batterie. Il rapporto di Valutazione del Ciclo di Vita, definito LCA, è in grado di mostrare quanto la produzione e la raffinazione dei materiali incidano sull’impronta di carbonio.
Partendo dal lavoro ottimo svolto già su Polestar 2, il SUV ad alte prestazioni Polestar 3 è stato prodotto con ulteriori miglioramenti e può vantare una produzione con elettricità rinnovabile dell’81% dell’alluminio, oltre alla produzione con energia 100% rinnovabile per i moduli delle batterie agli ioni di litio. Si arriva quindi ad una riduzione di ben 8,5 tCO2e.
In Polestar è quindi fondamentale implementare soluzioni esistenti e promuovere soluzioni emergenti per affrontare tutte le tematiche che inizialmente sembrano irrisolvibili così da far progredire attivamente lo sviluppo in termini di sostenibilità ambientale. Le soluzioni disponibili possono riguardare l’acquisto di alluminio prodotto con energia elettrica rinnovabile mentre le soluzioni emergenti possono prevedere l’utilizzo di acciaio prodotto con energia rinnovabile e soluzioni completamente nuove possono riguardare l’elettronica, gli pneumatici e le termoplastiche.
A metà 2024, infine, la produzione del SUV sarà avviata anche negli Stati Uniti, precisamente in Carolina del Sud. L’altro stabilimento in uso è quello di Volvo Cars a Chengdu, in Cina. Entrambi gli impianti di produzione utilizzano energia elettrica rinnovabile al 100%.
La maggior parte delle emissioni di gas serra di un veicolo deriva dall’estrazione e dalla lavorazione dei materiali. Mentre acceleriamo l’adozione delle auto elettriche, possiamo fare molto per ridurre le emissioni legate alla loro produzione e rafforzare il ruolo delle innovazioni e delle auto elettriche come soluzione per il clima, Polestar 3 ne è una testimonianza.
Fredrika Klarén, responsabile della sostenibilità di Polestar
Nel dettaglio, il rapporto LCA offre tutti i dati utili a valutare l’impatto ambientale dell’auto ed è stato calcolato utilizzando tre diversi tipi di energia elettrica e una percorrenza di 200.000 km nell’arco del ciclo di vita della vettura. La metodologia per valutare la fase di utilizzo dell’elettricità è stata aggiornata e ora include scenari più realistici dell’AIE (Agenzia Internazionale per l’Energia) che tengono conto di quote maggiori di energie rinnovabili, sottolineando il loro potenziale di riduzione delle emissioni dell’auto durante la fase di utilizzo.
Per la prima volta in un LCA di Polestar, la manutenzione del veicolo è inclusa nei calcoli. Inoltre, il rapporto è stato condotto in conformità alla norma ISO 14067:2018 ed è il primo rapporto LCA di Polestar ad essere stato esaminato da una terza parte, la società di consulenza strategica, ambientale e ingegneristica Ricardo plc.
I risultati parlano chiaro: l’impronta di carbonio dell’intero ciclo di vita dell’auto varia tra 28,5 e 44,5 tCO2e, a seconda dell’elettricità utilizzata per caricare il veicolo durante il ciclo di vita.