La mobilità sta diventando sempre più elettrica e anche gli autobus non fanno eccezione grazie a modelli elettrici che si stanno sempre più diffondendo e che offrono una serie di vantaggi agli utenti e ai cittadini, soprattutto delle grandi aree urbane. Scopriamoli meglio nel nostro articolo approfondito.
Indice
Cos’è un autobus elettrico?
Un autobus elettrico è, sostanzialmente, un autobus alimentato a batteria e mosso da un motore elettrico e non da un motore a combustione come quelli a gasolio. In questo modo, quindi, gli autobus elettrici risultano ad emissioni zero allo scarico in quanto non emettono CO2 dai tubi di scappamento.
In base alle fonti energetiche usate per ricaricare la batteria, poi, potranno essere più o meno sostenibili e green. In ogni caso, l’aria immediatamente attorno all’autobus è meno inquinata e questo, a livello locale, aiuta con la qualità dell’aria urbana.
Come si ricaricano gli autobus elettrici?
Una volta che le batterie si esauriscono, l’autobus viene ricaricato presso le apposite stazioni di ricarica, generalmente per circa 4 ore con un caricatore da 150kW. Le batterie, spesso posizionate sul tetto, quindi tornano pronte all’uso. La programmazione delle ricariche, considerando che gli autobus seguono generalmente percorsi predeterminati e regolari diventa piuttosto facile così da garantire operatività e continuità.
Ovviamente, l’autonomia è suscettibile di variazioni nell’uso quotidiano date, in primis dalla potenza del motore e dalle dimensioni della batteria stessa, e poi dalle condizioni del traffico e della strada, dallo stile di guida, dal meteo, dal carico e così via. In genere però, stando alle stime di Enel X, un autobus elettrico può percorrere in media 250km con una sola carica di batteria durante il primo anno di servizio.
Oltre ai depositi e alle aree di servizio dedicate, gli autobus elettrici possono essere ricaricati anche in altri modi, chiaramente se dotati di tecnologie appositamente sviluppate. Parliamo, in questo caso, della ricarica senza fili (induttiva) in appositi spazi destinati al parcheggio e alla ricarica oppure dei pantografi, ovvero bracci che si estendono verso il cielo e si collegano alle linee elettriche aeree e che possono persino ricaricare l’autobus elettrico in movimento se le linee seguono lo stesso percorso dell’autobus.
Le batterie, dopo 7 oppure 8 anni in media, non offrono più la stessa efficienza iniziale e richiedono di essere sostituite per poter permettere all’autobus di mantenere le prestazioni desiderate. Queste batterie, quindi, vengono riutilizzate in vari modi grazie a tecniche di ricondizionamento appositamente sviluppate.
Vantaggi degli autobus elettrici
Oltre ai vantaggi in termini di emissioni allo scarico, gli autobus elettrici offrono una serie di benefici per la clientela ma anche per la gestione pratica ed economica:
- Minori costi di manutenzione: un autobus elettrico ha meno componenti rispetto agli autobus con motore endotermico e quindi ha costi di manutenzione inferiori
- Minori spese di gestione: gli autobus elettrici richiedono meno costi di gestione, in primis considerando le ricariche che costano meno del carburante
- Facilità di ricarica: se opportunamente organizzati, i piazzali in cui gli autobus riposano possono garantire una comoda ricarica
- Frenata rigenerativa: durante la guida urbana le frenate e le decelerazioni sono all’ordine del giorno e questo aiuta a recuperare energia per ricaricare le batterie
- Bassa rumorosità: gli autobus elettrici sono anche silenziosi e questo li rende particolarmente piacevoli per la clientela
- Sviluppo del senso civico: come si legge sul sito di Enel X, alcuni studi hanno dimostrato una maggiore disponibilità a rispettare le regole civiche e la comunità grazie all’introduzione degli autobus elettrici
Svantaggi degli autobus elettrici
I principali svantaggi legati agli autobus elettrici sono relativi al costo necessario per passare ad una flotta elettrica e per predisporre le dovute infrastrutture di ricarica e gestione di tali mezzi, ad esempio nei piazzali o in punti strategici sulle varie tratte.
Insomma, la sfida principale sta nella pianificazione dei percorsi, delle stazioni di ricarica e nell’ottimizzazione della gestione delle flotte. Gestiti questi aspetti principali, gli autobus elettrici possono certamente contribuire a modernizzare le nostre città.
Diffusione e situazione attuale
Un interessante report di MOTUS-E ci mostra la situazione attuale, sia a livello europeo che a livello nazionale. Vi riportiamo alcune tra le principali considerazioni.
A livello europeo, il mercato dei bus urbani ha visto negli ultimi anni una crescita significativa delle trazioni alternative, che nel 2023 ‘pesavano’ per il 73% dell’immatricolato. Nel medesimo anno i bus a zero emissioni hanno coperto oltre il 40% dell’immatricolato urbano.
Fonte: Report MOTUS-E “Evoluzione dell’elettrificazione del trasporto pubblico locale” – Giugno 2024
Nel 2023 in Italia il 27,5% dell’immatricolato urbano è a zero emissioni (contro il 40% europeo) e la nostra nazione si posiziona al nono posto in Europa per flotta circolante elettrica. Nel settembre 2022 i bus elettrici ammontavano all’1,5% del parco circolante, composto per il 20% da veicoli Euro 2 ed Euro 3, destinati al divieto di circolazione a partire dal 2025.
Fonte: Report MOTUS-E “Evoluzione dell’elettrificazione del trasporto pubblico locale” – Giugno 2024
Quasi l’80% dei bus elettrici immatricolati in Italia tra 2022 e 2023 circola nel nord del paese. Più della metà dell’immatricolato a zero emissioni del 2023 è distribuito tra Milano, Torino e Genova. Il parco autobus italiano presenta un’età media pari a 10,3 anni, del 33% più alta di quella degli altri quattro principali mercati europei (Francia, Germania, UK, Spagna).
Fonte: Report MOTUS-E “Evoluzione dell’elettrificazione del trasporto pubblico locale” – Giugno 2024