Come funziona il riciclo e lo smaltimento delle batterie elettriche usate? Si possono usare questi accumulatori per altri scopi, magari legati al mondo dell’energia pulita? Scopriamolo insieme.
L’uso sempre più frequente e massivo delle batterie al litio per le auto elettriche porta, inevitabilmente, a pensare al futuro: cosa accade quando si devono riciclare queste batterie già usate per svariate centinaia di chilometri? Ci saranno problemi dato il numero crescente delle auto elettriche in circolazione? E, soprattutto, le batterie potranno essere usate per supportare al meglio il mondo dell’energia pulita?
Innanzitutto bisogna dire che le moderne batterie per auto elettriche promettono di durare per un numero considerevole di cicli di ricarica, per circa 8 o 10 anni in media e con un chilometraggio minimo garantito di circa 160.000km. Ciò non significa che le batterie poi saranno da buttare ma solo che saranno meno efficienti, riducendo le prestazioni rispetto a quando erano nuove. Ne deriva che, molte batterie potranno continuare a circolare, seppur riducendo la loro autonomia. Tutto dipende dalle esigenze di mobilità e da quanto frequentemente verranno sostituite le auto elettriche nel prossimo futuro.
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Tuttavia, prima di smaltirle effettivamente presso i centri specializzati e competenti in materia, è possibile riciclare queste batterie riutilizzandole in altri impieghi. In buona sostanza, si possono praticare due strade, stando a quanto si legge anche su Ayvens, ovvero recuperare i materiali preziosi oppure riutilizzare la batteria.
Uno degli impieghi più comuni e consigliati per le batterie delle auto elettriche usate è relativa all’accumulo di energia. Una volta trattata, la batteria usata può essere impiegata per accumulare energia derivante da fonti rinnovabili, soprattutto se collegata a numerose altre batterie per creare dei sistemi di accumulo ad alta capacità.