Da poco è arrivato il via libera del Consiglio Competitività in merito al nuovo regolamento Euro 7 per le auto ma non solo, visto che le modifiche coinvolgono anche furgoni e mezzi pesanti. Ecco quali sono le novità a questo proposito.
Euro 7: cosa è stato deciso ora e chi l’ha fatto
Ovviamente, il nuovo regolamento Euro 7 è stato pensato per ridurre le emissioni e di conseguenza l’inquinamento prodotto dai tanti veicoli in strada. Nel nuovo testo, infatti, si può leggere che è stato raggiunto “un equilibrio tra prescrizioni rigorose in materia di emissioni dei veicoli e investimenti supplementari per l’industria, in un momento in cui i costruttori europei di autovetture sono in una fase di trasformazione”.
Il regolamento Euro 7 ha quindi subito delle modifiche rispetto alle proposte iniziali, grazie anche all’impegno di paesi come Spagna, Italia, Bulgaria, Repubblica ceca, Francia, Polonia, Romania, Slovacchia e Ungheria, il cosiddetto fronte della responsabilità.
Le novità del regolamento
Ma quali sono le novità che si attendono? La prima riguarda l’estensione del periodo entro il quale le nuove disposizioni saranno applicate: bisognerà attendere 2 anni e mezzo per le auto e non più 2 anni. Inoltre, questo regolamento non si limita soltanto alle emissioni di gas di scarico ma coinvolge anche le emissioni di particolato prodotte dai freni e i parametri che riguardano le microplastiche degli pneumatici.
Il monitoraggio delle emissioni verrà effettuato con nuove tecnologie all’avanguardia ma vengono sostanzialmente mantenuti i limiti già esistenti dell’Euro 6/VI per le categorie di veicoli M1, N1, M2, N2, M3 e N3, vale a dire autovetture private, mezzi pubblici o veicoli commerciali pesanti.
Verranno, quindi, leggermente adattate le condizioni di prova e ridotti i limiti di emissioni, in linea con un rallentamento nell’attuazione degli obiettivi climatici, come afferma SkyTG24.
Difatti, queste modifiche dovrebbero comportare dei minori costi per le aziende produttrici di automobili e dovrebbero spingere i brand a investire maggiormente sull’elettrico. Di conseguenza anche per i consumatori dovrebbero esserci costi inferiori e si spera che ciò permetta di sgonfiare leggermente i prezzi del mercato.