Al G7 2023 di Sapporo, Giappone, sono stati rivalutati i potenziali benefici derivanti dalla tecnologia dei biocarburanti. Tutto ciò basterà a riaprire il dialogo con l’UE, che aveva già bocciato questa soluzione in favore dell’e-fuel?
G7, la discussione sui biocarburanti
Nell’incontro tra i ministri dell’ambiente e della transizione energetica, come prevedibile, si è parlato di decarbonizzazione del settore dell’auto, di energie rinnovabili e di auto elettriche.
Il meeting, conclusosi lo scorso 17 aprile, ha sancito che i biofuel e gli e-fuel si possono considerare sostenibili allo stesso modo per la decarbonizzazione anche dopo il 2035, e ha fornito così un assist all’Italia che può provare a riaprire il dialogo con l’UE in merito ai biocarburanti.
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La proposta era arrivata sul tavolo del G7 proprio dall’Italia ed è stata accolta in virtù delle opportunità che questi biocarburanti offrono per contribuire ad una forte decarbonizzazione del settore auto, secondo i ministri dei 7 Paesi.
Ora anche l’UE dovrà fare i conti con la novità, dopo una prima definizione di sostenibile legata solo all’elettrico e poi l’apertura al solo e-fuel dopo la discussione con la Germania.
La posizione dell’Italia sui biocarburanti
Il governo Meloni aveva già espresso la sua posizione, pensando ai biocarburanti come a un modo per evitare di esporsi troppo sul mercato cinese per i componenti necessari per le auto elettriche.
“Credo che già da domani occorra far ripartire il dialogo con i Paesi europei per arrivare con dati scientifici certi alle soluzioni migliori: i #biocarburanti potranno sostituire benzina e diesel e mantenere viva l’industria dell’automobile italiana.”. Così il ministro Pichetto Fratin commenta su Twitter quanto avvenuto al G7 in merito alla discussione sui bio-carburanti.