La Guardia di Finanza in Italia inizia a monitorare le auto elettriche e ibride per stanare eventuali evasori fiscali, in quanto questi veicoli sono considerati ora alla stregua delle auto di lusso. Individuando questi modelli è possibile scovare quali sono eventuali evasori o soggetti che beneficiano di sostegni statali in modo illecito.
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Il controllo della Guardia di Finanza: il CETE
Il Sole 24 Ore ha spiegato nei dettagli la circolare della Guardia di Finanza in merito al monitoraggio dei veicoli elettrici e ibridi. Infatti, alcune auto ibride o elettriche sono entrate nel CETE, ovvero nel sistema di Controllo economico del territorio.
Si tratta del sistema impiegato dalla Guardia di Finanza per incrociare i dati con l’Anagrafe Tributaria e riuscire a scovare quelle che sono determinate posizioni a rischio: non solo evasori fiscali ma anche finti poveri che percepiscono aiuti statali senza averne diritto, come spiega anche Sky TG24.
Il comando generale della Guardia di Finanza ha voluto spiegare questa nuova modifica. Infatti, ha dichiarato che questa scelta è dettata dall’evoluzione “del contesto di riferimento caratterizzato dall’appeal in crescita per i veicoli ad alimentazione elettrica o ibrida”.
Su quali auto elettriche e ibride si concentreranno gli agenti per individuare potenziali evasori?
Pare che gli agenti della Guardia di Finanza non si concentreranno su tutti i veicoli elettrici: infatti, per svolgere un lavoro più preciso ed individuare eventuali evasori parziali o totali, sembra che gli agenti effettueranno controlli maggiori sulle auto ibride con potenza massima superiore a 120 kW e sulle auto elettriche che hanno una potenza superiore a 70kW, chiaramente più costose.
Insomma, questa novità introdotta dalla Guardia di Finanza non fa altro che evidenziare come il mercato delle auto elettriche stia crescendo a dismisura anche in Italia e quanto sia giusto monitorare eventuali illeciti.
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