Europa: la Commissione ha proposto la normativa Euro 7 per la riduzione delle emissioni inquinanti. Cosa cambia rispetto ad Euro 6?
Indice
Cosa cambia con la normativa Euro 7
L’obiettivo del regolamento Euro 7 è di ridurre il più possibile emissioni inquinanti e sostenere la mobilità elettrica. Come dichiarato dalla Commissione, il fine è di garantire la presenza su strada di veicoli più puliti, migliorare la qualità dell’aria e, di conseguenza, proteggere l’ambiente e la salute dei cittadini europei.
Escludendo stravolgimenti dell’ultimo minuto, gli standard sono stati definiti e sono pronti per l’approvazione in Parlamento e Consiglio europeo.
Essenzialmente, si tratta di una stretta ulteriore sui regolamenti della normativa Euro 6:
- Le emissioni NOx (ossidi di azoto) devono scendere del 35% rispetto ad Euro 6
- Il particolato che viene emesso dagli scarichi delle auto deve scendere del 13% rispetto ad Euro 6 e verrà monitorato anche quello più sottile, sotto i 10Nm
- Viene modificato il ciclo di omologazione per avvicinarlo al reale utilizzo da parte degli automobilisti, tanto più per le condizioni di guida in città
- Adozione di sensori di bordo capaci di monitorare le emissioni nel tempo così da monitorarle nel lungo periodo
- Introduzione di nuovi limiti per le emissioni di ammoniaca
I nuovi sistemi di monitoraggio, oltre a mettere la parola fine alle modifiche e alle manomissioni delle auto, permettono di segnalare immediatamente eventuali problemi affinché vengano risolti in officina per tornare ad avere livelli di inquinamento nella norma.
Attualmente per le autovetture a norma Euro 6 occorre rispettare le prescrizioni sulle emissioni soltanto fino a 100.000 km di percorrenza o a 5 anni di utilizzo, mentre l’età media delle autovetture in Europa è prossima ai 12 anni. Con le nuove disposizioni, i limiti previsti dalla norma Euro 7 dovranno essere rispettati fino a 200.000 chilometri di percorrenza e a 10 anni di utilizzo del veicolo. In questo modo sarà meglio rispecchiato il ciclo di vita normale dei veicoli, compreso quello dei veicoli di seconda mano che circolano sulle nostre strade.
Fonte: UE
Quando entra in vigore l’Euro 7
La normativa Euro 7 entrerà in vigore il 1° Luglio 2025 e obbligherà tutte le nuove auto vendute in Europa a rispettare i nuovi regolamenti in termini di emissioni di sostanze inquinanti, usura dei freni e gomme.
Nel momento in cui dovesse essere totalmente confermata, la normativa Euro 7 si applicherà anche ai mezzi pesanti a partire dal 1° Luglio 2027, due anni dopo per consentire a mezzi più complicati di essere progettati appositamente per rispettare le normative che parlano di riduzioni di emissioni fino all’80%, quindi notevolmente più stringenti.
Regole anche per freni e gomme
Quando parliamo di Euro 7 non ci riferiamo solo alla stretta su emissioni e ad un più puntale monitoraggio del ciclo di omologazione ma includiamo anche l’usura di freni e gomme e quelli che sono i materiali dispersi nell’ambiente.
Secondo la normativa che entrerà in vigore a Luglio 2025, le particelle rilasciate su strada e nell’atmosfera dai freni delle auto (es. durante lo sfregamento di dischi e pastiglie) dovranno essere ridotte del 27% rispetto ad oggi, così come verrà limitata la dispersione di microplastiche derivanti dall’usura degli pneumatici.
Il diesel quasi estromesso?
Siamo alla fine del ciclo di vita delle auto a diesel, a meno che non si riesca ad ottenere emissioni pari a quelle dei benzina. Difatti, la normativa Euro 7 impone che le auto a gasolio, per poter essere vendute in Europa da Luglio 2025, dovranno rispettare gli stessi limiti di emissioni degli ossidi di azoto imposti per le auto a benzina.
In ogni caso, dal 2035 in poi non sarà più possibile vendere auto con motore termico a benzina o a diesel. L’unico tipo di vettura che potrà essere venduta sarà ad emissioni zero.
Leggi anche: Stop auto a benzina e diesel dal 2035: i Bio-Carburanti salveranno le auto termiche?
Differenze tra Euro 6 ed Euro 7
Attualmente la norma Euro 6 disciplina i seguenti inquinanti: ossidi di azoto (NOx), monossido di carbonio (CO), particolato, idrocarburi, metano e ammoniaca per autocarri e autobus. La proposta Euro 7 estende alle autovetture e ai furgoni i limiti per l’ammoniaca (un inquinante che svolge un ruolo fondamentale nella formazione dello smog urbano) e disciplina anche la formaldeide, un gas irritante e cancerogeno.
Euro 7 | Euro 6 | |
---|---|---|
NOx (ossidi di azoto) | 60mg/km | 60mg/km (benzina) 80mg/km (diesel) |
PM (particolato) | 4,5mg/km | 4,5mg/km |
Stato di Carica | 80% a 5 anni o 100.000km 70% dai 5 agli 8 anni o 160.000km | – |
Per ciò che concerne le auto elettriche, oltre a freni e gomme, viene monitorato anche lo Stato di Carica che indica la capacità minima residua che la batteria deve – effettivamente – mantenere dopo i primi 5 anni o 100.000km e fino agli 8 anni o 160.000km. In questo modo, si cercherà di incentivare anche la clientela ancora scettica sull’affidabilità delle batterie delle auto elettrificate.
Cosa succederà al mercato delle auto elettriche?
Alla luce delle diverse lamentele dei produttori e degli esperti di settore, che si preoccupano per i costi degli investimenti tesi a sviluppare nuovi motori in grado di mantenere le nuove auto nei limiti della normativa Euro 7, ciò che viene detto dalla Commissione è che l’aumento previsto dei costi rispetto alla situazione attuale corrisponde soltanto a una piccola parte dei costi totali di acquisto dei veicoli, pari a una cifra compresa fra 90 e 150€ per le autovetture e i furgoni e a circa 2700€ per autocarri e autobus.
Bisognerà capire quali saranno, effettivamente, i costi che graveranno sulle case produttrici e – di conseguenza – sui consumatori. Inoltre, andrà confrontato il costo complessivo di acquisto e gestione (o noleggio) di un’auto termica Euro 7 e di una BEV, considerando comunque che dal 2035 le Full Electric avranno strada libera.
Le auto elettriche potrebbero quindi risentirne? Difficile che una nuova auto termica Euro 7 vada ad affossare un’elettrica, anche se proposta a prezzo più basso. Probabilmente, ci sarà molta più concorrenza nei confronti delle ibride, tanto più se consideriamo lo scenario post 2035 in cui le nuove immatricolazioni saranno solo per le elettriche.